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ARCHIVIATA INDAGINE SU RINO FOSCHI E BRIENZA
 
 
 
 
 
La Procura di Palermo ha archiviato l'indagine sull'ex direttore sportivo del Palermo calcio Rino Foschi, oggi ds del Torino, sull'ex presidente del Verona calcio Giambattista Pastorello e sui calciatori Franco Brienza, Vincenzo Montalbano e Salvatore Aronica, i primi due ex del Palermo, il terzo palermitano di nascita ma in forza al Napoli, dopo essere stato per anni al Messina.
 
 
Erano tutti indagati con l'ipotesi di frode sportiva, perché avrebbero preso parte a un tentativo di condizionamento di due partite giocate dal Palermo nel campionato 2002-2003, l'ultima stagione disputata dai rosanero in serie B.
 
 
Secondo l'avvocato Marcello Trapani, ex legale dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Foschi avrebbe tentato di condizionare Ascoli-Palermo, giocata il 24 maggio 2003 e finita 2-1 per i siciliani, e Palermo-Verona, disputata il 31 maggio di sei anni fa e terminata con la vittoria per 2-0 dei padroni di casa.
 
 
Il Palermo poi non fu promosso perché non riuscì a vincere sul terreno del Lecce, nell'ultima di campionato, e uscì anzi sonoramente sconfitto (0-3) dai salentini. Rispetto alle ipotesi iniziali i pm non hanno trovato elementi per sostenere l'accusa in giudizio e hanno preso atto anche che il reato è caduto in prescrizione.
 
 
Sulla vicenda indaga anche la Procura della Federcalcio, alla quale sono stati trasmessi gli atti.
 
L'ex direttore sportivo del Palermo calcio Rino Foschi, oggi ds del Torino, è stato interrogato dal procuratore aggiunto del capoluogo siciliano, Antonio Ingroia, e dai sostituti Marcello Viola, Francesco Del Bene e Gaetano Paci.
 
 
Foschi sta rispondendo ai pm sulle presunte infiltrazioni e pressioni mafiose attorno alla società rosanero e su un giro di biglietti omaggio che sarebbero finiti nelle mani della mafia.
 
 
L'ex ds del Palermo nei mesi scorsi era stato indagato e interrogato per una presunta frode sportiva, in relazione all' "aggiustamento" di alcune partite del campionato di serie B 2002-2003, ma questa vicenda non sarebbe collegata a quella dell'audizione di oggi pomeriggio: da qui la sua posizione di "teste assistito".
 
 
Nella stanza del pm Ingroia c'era anche l'avvocato Angelo Giuliano, legale del dirigente sportivo.