ROMA - "Entro due anni la Lazio potrebbe lottare per lo scudetto". Nel momento più delicato, finora, della stagione, Davide Ballardini va al contrattacco e dà un'iniezione di fiducia alla squadra e all'ambiente. "La Lazio sta andando avanti con intelligenza. Io credo che con le idee, la programmazione, acquisti non per forza sensazionali, ma funzionali alla squadra, ed il lavoro, la società possa, nel giro di 2-3 anni, essere competitiva anche per raggiungere il tricolore. Ogni squadra d'altronde deve porsi degli obiettivi e noi dobbiamo puntare a grandi traguardi. Abbiamo già vinto un titolo in questa stagione, ma deve essere solo inizio di un percorso di crescita più profonda".

GARA DIVERSA DALLE ALTRE - Intanto, però, sarà importante dare una risposta sul campo al ko con il Parma battendo il Palermo, la sua ex-squadra. Ballardini non ha difficoltà nel riconoscere che "non sarà una partita come le altre" ma pretende dai suoi una scossa. "Mercoledì sera abbiamo meritato di perdere, il Parma stava meglio di noi - sottolinea con onestà -. Siamo consapevoli, però, che sappiamo fare molto meglio. Io sono ottimista perché vedo la squadra comunque in crescita sotto ogni punto di vista. Sarà una partita difficilissima. Il Palermo si è rinforzato malgrado le partenze eccellenti negli ultimi anni di Amauri, Zaccardo e Rinaudo ma dovremo essere bravi a superarlo. Sembriamo stanchi? Basta parlare di questo argomento: non serve a nulla".

DISSIDENTI? SOLO UN ALIBI - Il caso dei dissidenti, infine, secondo Ballardini, non turba la sua truppa: "Sono alibi che non esistono. Esistono il nostro lavoro, il gruppo e le partite: tutte le altre cose non ci riguardano". Probabile che alla fine Rocchi ce la faccia, in dubbio Matuzalem, Firmani è infortunato e per Stendardo, tra i 'separati in casa', al momento non c'è spazio. Di sicuro mancherà Kolarov, fattosi espellere contro il Parma: "E' un ragazzo istintivo ed il primo a sapere di aver fatto un errore è proprio lui. Ha qualità ma deve controllare il suo istinto, in campo e fuori, se vuole diventare un grandissimo calciatore".

 

 

 

 

 

Il rapporto tra Davide Ballardini e Maurizio Zamparini sembrava conclusosi in maniera pessima. Nel corso della conferenza stampa giornaliera alla vigilia della gara contro il Palermo, l'allenatore della Lazio, ha voluto invece ringraziare il suo ex presidente: "Devo dire grazie a Zamparini che mi ha portato a Palermo. Gliene sarò grato per tutta la vita - ha sottolineato il tecnico biancoceleste - Io faccio l'allenatore e lui il presidente. Lui ha il suo modo di gestire la società facendo certe esternazioni. Io ho il mio carattere, ma ribadisco, posso solo dirgli grazie. Poi essere in una società con questo tipo di gestione societaria ci ha portato a fare delle riflessioni".