CERCA NEL SITO CON GOOGLE
 
La febbre Rosanero è
ferma a 21 punti


\\ Indice : Notiziario : Notizie
LE ALTRE DI SERIE A - 6^ giornata i tabellini e la cronaca
 
 
 
 
 
ROMA (27 settembre) - Un gol di Adailton al 93' regala un punto al Bologna, costringe al pareggio la Juventus e permette alla Sampdoria di restare sola in testa alla classifica della serie A. Cade il Genoa a Udine, dove Di Michele raggiunge quota 8 in testa alla classifica dei cannonieri, e adesso dietro a Inter e Fiorentina ci sono i friulani al quinto posto. Un punto a testa per Roma e Lazio: i giallorossi lo hanno agguantato a Catania, campo difficile, con De Rossi al 90'; i biancocelesti hanno pareggiato all'Olimpico col Palermo una partita che meritavano difficile. Nella circostanza Muslera sbaglia e regala il gol ai siciliani. Rimedia Zarate. Il Napoli batte il Siena: salva la panchina a Donadoni, ma non la scrivania a Marino, licenziato in diretta tv. Il Cagliari stupisce ancora e vince a Parma, finisce in pareggio Chievo-Atalanta. Stasera il posticipo (ore 20,45) è Milan-Bari.
 


Catania-Roma 1-1
Il regalo a Ranieri lo fa De Rossi. Nel giorno del suo trentatreesimo compleanno, Francesco Totti resta in posizione defilata, quasi spettatore degli affanni della sua Roma al cospetto di un Catania più tonico e spigliato. Il capitano giallorosso esce dall'anonimato solo nel recupero per calciare al volo il pallone dell'1-1che De Rossi corregge in rete salvando in extremis i compagni e beffando gli etnei, che ormai assaporavano il gusto della prima vittoria in campionato. La formazione catanese fa meglio dei deludenti avversari trovando meritatamente il vantaggio nel primo tempo e proteggendolo con applicazione nella ripresa, quando i padroni di casa hanno però il torto di non realizzare il raddoppio che chiuderebbe la gara esponendosi così alla doccia fredda finale, maturata sugli sviluppi di un angolo contestatissimo e assegnato da Saccani su segnalazione del guardalinee Petrella, che vede oltre il fondo un pallone bloccato a terra da Andujar prima che la sfera varcasse la linea, decisione che per Pulirenti, presidente del Catania contesta duramente. In campo il Catania, al contrario della Roma, comincia bene sino a passare in vantaggio al 21': un tiro-cross di Potenza sugli sviluppi di un angolo di Mascara mette in affanno Julio Sergio, la palla sbatte sulla traversa e viene raccolta da Morimoto, lesto a ribadire in rete. La Roma, troppo compassata, fatica a trovare spazi in una trequarti che i rossazzurri chiudono bene, i laterali non sfondano sulle corsie esterne, Totti non si accende mai. I giallorossi si affacciano dalle parti di Andujar con due punizioni senza fortuna di Riise e De Rossi prima di costruire una palla-gol su azione manovrata con cross di Perrotta per l'inzuccata a lato di De Rossi.

Totti e compagni rischiano grosso in avvio di ripresa, quando Mascara evita per due volte il fuorigioco, ma in entrambe le circostanze non trova la lucidità per superare Julio Sergio. Ranieri si gioca subito il terzo cambio rimpiazzando Brighi con Cerci e passando al 4-2-3-1 con De Rossi e Pizzarro davanti alla difesa, ma dalla squadra giungono pochi segnali. Due conclusioni mancine di Vucinic fuori bersaglio sembrano sancire l'esaurirsi delle speranze giallorosse, ma nei minuti di recupero una palla salvata a terra da Andujar viene vista oltre la linea di fondo dal guardalinee Petrella: Saccani concede l'angolo e De Rossi trova il guizzo giusto. Le vibranti proteste catanesi portano all'espulsione di Delvecchio e a un momento di sbandamento che culmina in un rinvio sballato di Andujar con palla che sbatte sul fondo schiena di Totti e si perde d'un soffio a lato evitando ai padroni di casa una sconfitta impensabile solo qualche istante prima.
 
 
http://www.lasiciliaweb.it/index.php?mod=video&id=28084 per guardare servizio video sulla partita
 
 

CATANIA-ROMA 1-1
Catania
(4-3-2-1): Andujar 5.5, Potenza 6.5, Silvestre 6, Spolli 6.5 (26' st Bellusci 6), Capuano 6, Izco 6 (12' st Llama 6.5), Carboni 6.5, Biagianti 6.5, Mascara 5, Ricchiuti 6.5 (19' st Delvecchio 5), Morimoto 6.5. (30 Campagnolo, 9 Plasmati, 18 Augustyn, 24 Pesce). All. Atzori 7.
Roma (4-3-1-2): Julio Sergio 5.5, Cassetti 5 (28' pt Motta 5), Mexes sv (19' pt Juan 5.5), Burdisso 5.5, Riise 5, Brighi 5 (11' st Cerci 5.5), De Rossi 6.5, Pizarro 5.5, Perrotta 5, Totti 5, Vucinic 6. (1 Lobont, 14 Faty, 21 Guberti, 89 Okaka). All. Ranieri 5. 
Arbitro: Saccani di Mantova 4.   
Reti: nel pt 21' Morimoto, nel st 47' De Rossi.
Note: angoli 6-2 per il Catania. Recupero 2' e 5'. Espulso Delvecchio (48' st) per proteste. Ammoniti: Carboni, Burdisso, Potenza, Biagianti e Cerci per gioco falloso, Morimoto per comportamento non regolamentare, Andujar e Mascara per proteste. Spettatori: 13.000, incasso 50.652 euro.  
 
 
 
Dedica 'speciale' per Cavani dopo il gol. Ap
 
Nella foto Cavani mostra la sua dedica a Gesù
 


Lazio-Palermo 1-1
Zarate a 5' dalla fine tira fuori la Lazio dall'incubo della quarta sconfitta casalinga, Europa League compresa. La prodezza dell'argentino, protagonista di una partita di raro egoismo e quindi troppo individualista, ha placato i contestatori più accesi del presidente Lotito, che nel secondo tempo avevano intonato più volti cori d'insulti contro il presidente colpevole di non aver rinforzato la squadra e di non volere in formazione Pandev e Ledesma, due giocatori che a questa Lazio farebbero molto comodo. Dopo un primo tempo decisamente brutto, che aveva dato ragione agli assenti, il Palermo era passato in vantaggio al 30' della ripresa, quando Muslera si era fatto colpevolmente sorprendere da un tiro da fuori area del connazionale Cavani. L'esatto contrario del collega Sirigu, che con i suoi interventi nel finale, quando la Lazio è andata in forcing, ha salvato il pari del Palermo, festeggiando nel migliore dei modi l'esordio in serie A a 22 anni.

Nel primo tempo la Lazio si era fatta notare per le giocate di Foggia ed un tiro dello stesso n. 17 al 20'. Poi c'era stata la bella parata di Sirigu su Zarate al 24'. I padroni di casa, nei primi 21' di gioco, erano stati capaci anche di collezionare tre ammonizioni da parte del severo Bergonzi. L'occasione migliore la Lazio l'aveva avuta al 39', quando su tiro di Foggia rimpallato Kjaer aveva salvato precedendo Cruz che stava per battere a rete.

In apertura di ripresa ancora Sirigu protagonista all'11', quando aveva respinto di piede una conclusione di Zarate, poi al 20' ancora il portiere del Palermo era stato decisivo su conclusione di Foggia. Un minuto dopo i siciliani avevano replicato con Cavani che esitava nel servire la più semplice delle occasioni-gol a Simplicio e si faceva togliere il pallone da Muslera. Era questa l'unica occasione del Palermo, mentre la Lazio si batteva con maggiore sprint rispetto ai 45' iniziali, grazie all'innesto di Rocchi. Proprio l'attaccante veneto serviva a Zarate un ottimo assist ma l'argentino calciava alto. A sorpresa al 30' arrivava il gol del Palermo con Cavani e la complicità di Muslera, ma dieci minuti dopo ancora Rocchi interveniva di testa su uno spiovente in area: la palla arrivava a Zarate che stoppava di petto e realizzava di destro scacciando l'incubo della sconfitta dall'Olimpico biancoceleste. Due minuti dopo doppio intervento di Sirigu su Rocchi, poi forcing finale della Lazio con gol mancato da Diakitè (colpo di testa su corner) al 93'. Lampi finali di un match che la Lazio avrebbe meritato di vincere per il gioco e le occasioni prodotte.
Lazio (4-3-3): Muslera; Lichtsteiner, Cribari, Radu, Del Nero (22' st Diakhite); Dabo, Baronio, Mauri; Foggia (28' st Matuzalem), Cruz (13' st Rocchi), Zarate. A disp: Bizzarri, Eliseu, Meghni, Inzaghi. All. Ballardini
Palermo (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Kjaer (28' st Mchelidze), Bovo, Balzaretti; Nocerino, Migliaccio, Bresciano; Simplicio (44' st Blasi); Budan (12' st Cavani), Miccoli. A disp: Rubinho, Goian, Pastore, Bertolo. All: Zenga
Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 30' st Cavani, 40' st Zarate
 
 
 
 
 
 
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ritiene che la sua squadra avrebbe meritato di vincere. "Il Palermo doveva perdere - dice Lotito -. Avremmo dovuto segnargli quattro gol, ma questo purtroppo è il calcio. Loro hanno fatto 1-1 tirando solo una volta in porta. Le contestazioni contro di me? E' solo una piccola minoranza". Ora la società potrebbe rivedere la posizione di alcuni dissidenti e esclusi illustri? "Ledesma è infortunato, come Firmani - puntualizza il presidente -. Quando sarà guarito, il tecnico valuterà ciò che riterrà opportuno fare".
 
 
 
 
Il tecnico biancoceleste: «Abbiamo fatto 20 tiri in porta, il Palermo solo due...»
 
Dopo tre sconfitte casalinghe, due in campionato contro Juve e Parma e una in Europa League con il Salisburgo, arriva un pareggio casalingo contro il Palermo. Per Davide Ballardini la sua squadra avrebbe meritato di più: «La Lazio - afferma - ha tirato venti volte in porta, ha avuto tante occasioni da gol. Oggi la Lazio ha fatto una grande partita, quindi io sottolineerei proprio la nostra prestazione. Il Palermo mi pare che abbia tirato nello specchio della porta una o due volte. Quindi questa è la partita».
 
 
Il riferimento è alla vicenda dei dissidenti e alle contestazioni nei confronti del presidente Lotito: "«Mi pare che la Lazio abbia 24-25 mila abbonati, credo sia la seconda squadra. Durante la partita i tifosi ci sostengono sempre e questo a noi fa piacere. Poi per quanto riguarda le situazione extra, dico che sono state fatte delle scelte e si è deciso di puntare su un determinato gruppo di giocatori. Ma non è detto che le cose non cambino da qui alla fine. Le scelte che abbiamo fatto finora sono scelte che prevedono la voglia di stare alla Lazio, il senso di appartenenza, il gruppo. Finora abbiamo fatto queste scelte, poi si vedrà».
 
 


Juventus-Bologna 1-1
Juve gelata in pieno recupero, il Bologna pareggia a Torino e blocca la fuga bianconera. A frenare la Vecchia Signora, in vantaggio al 24' con un gol di David Trezeguet, è il tocco velenoso di Adailton al 93': Buffon battuto, 1-1 sui titoli di coda. Il pareggio matura alla fine di un match a due facce: Juventus padrona nel primo tempo, Bologna più volte vicino al pareggio nella ripresa fino al meritato aggancio. Trezeguet è il protagonista assoluto della fase iniziale dell'incontro fino al gol: percussione di Zebina e sull'avventurosa respinta di Viviano il francese azzecca il tap-in vincente. Dopo aver fatto da sparring partner per 20 minuti abbondanti, il Bologna si scuote e comincia ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Buffon non deve confezionare parate memorabili, ma la difesa torinese scricchiola in più di un'occasione: Molinaro, in particolare, fa venire i brividi ai tifosi di casa con un intervento rischioso su Di Vaio e, poco dopo, con un tocco di mano che non è viene sanzionato con il rigore dal direttore di gara. Prima del riposo arriva il pareggio bolognese determinato dall'autorete di Chiellini è vanificato dal fuorigioco di due giocatori ospiti.

La Juve, con Diego poco incisivo, fatica a mantenere il controllo nella ripresa e vacilla 65': Di Vaio salta anche Buffon, sulla linea è provvidenziale il salvataggio di Chiellini. Il portierone bianconero fa tutto da solo al 72', invece, quando disinnesca un'insidiosa conclusione di Tedesco. All'84', invece, l'estremo difensore può solo osservare il destro di Guana: mira sbagliata per pochi centimetri, pallone fuori di un soffio. La Juve, dopo la serie di pericoli scampati, torna a farsi viva nel finale, quando entra in campo anche Alessandro Del Piero: il capitano, all'esordio stagionale dopo aver smaltito una serie di acciacchi, non lascia il segno nell'area avversaria. All'86' il 2-0 sembra cosa fatta: il il colpo di testa di Camoranesi, che piomba sul pallone a 3 metri dalla porta, fa tremare il palo sinistro della porta di Viviano. Il Bologna resta a galla e si getta all'assalto nel recupero: lo sforzo viene premiato al 93', quando nessun difensore bianconero si preoccupa di Adailton. Errore fatale, il Bologna ringrazia e torna a casa con un punto meritato.
Juventus (4-3-1-2): Buffon; Zebina (22' st Caceres), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, Felipe Melo, Marchisio; Diego (14' st Giovinco); Amauri (39' st Del Piero), Trezeguet. A disp: Manninger, De Ceglie, Poulsen, Iaquinta. All. Ferrara
Bologna (4-4-2): Viviano; Raggi, Britos, Portanova, Lanna; Vigiani (16' st Osvaldo), Mingazzini, Guana, Valiani (10' st Tedesco); Zalayeta, Di Vaio (22' st Adailton). A disp: Colombo, Santos, Mudingayi, Zenoni. All. Papadopulo
Arbitro: Russo
Marcatori: 34' pt Trezeguet, 48' st Adailton
 


Udinese-Genoa 2-0
L'Udinese supera di slancio il Genoa, che forse paga a caro prezzo la battaglia di giovedì sera contro la Juve, sale in classifica e incomincia a pensare in grande in vista della trasferta di sabato a san Siro contro l'Inter. La squadra di Marino è tornata grande, insomma, dopo un avvio così così. E lo ha dimostrato contro il Genoa, una squadra che non aveva mai battuto negli ultimi anni e che fino all'ultimo era riuscito ad ingabbiare i friulani in una ragnatela asfissiante. Poi in cattedra è salito Totò Di Natale : ha portato in vantaggio i suoi con l'ottavo gol in campionato e propiziato quindi la vittoria finale suggellata da un'altra perla di Pepe. Nel primo tempo la squadra di Gasperini aveva retto, sia pur a fatica i tentativi d'assolto dell'Udinese. Anzi aveva anche cercato di reagire riuscendovi in alcune occasioni. Poi nella ripresa la stanchezza si è fatta sentire e la squadra non è più stata in grado di ribattere alle folate bianconere. Il gol di Di natale ha spezzato le gambe, mentre il raddoppio ha definitivamente chiuso la gara.
Udinese (4-4-2): Handanovic; Basta, Coda, Domizzi, Lukovic; Sanchez, D'Agostino, Inler, Pepe (46' st Sammarco); Floro Flores, Di Natale (39' st Lodi). A disp: Belardi, Felipe, Zapata, Pasquale, Corradi. All. Marino
Genoa (4-3-3): Amelia; Biava (38' pt Esposito), Moretti, Bocchetti, Criscito (35' pt Modesto); Zapater, Milanetto, Mesto; Crespo, Palacio (17' st Palladino), Sculli. A disp: Scarpi, Papastathopoulos, Kharja, Figueroa. All. Gasperini
Arbitro: Trefoloni
Marcatori: 36' st Di Natale, 43' st Pepe
 


Napoli-Siena 2-1
Il Napoli torna al successo: una doppietta di Hamsik salva la panchina di Donadoni, ma la notizia del giorno è il licenziamento in diretta tv di Marino, il dg esonerato dal presidente De Laurentiis. Marino, risentito per certe critiche nei suoi confronti fatte dal presidente, non aveva assistito al successo del Napoli ed aveva lasciato il San Paolo alla fine del primo tempo. Dopo la partita De Laurentiis ha affondato il colpo e lo ha esonerato. La partita si è decisa in dieci minuti nella ripresa: al 6': traversone di Maggio da destra. La palla arriva a Datolo che la rimette al centro quasi sulla linea di porta dove Hamsik anticipa Curci ed insacca con un colpo di testa. Quattro minuti dopoVergassola serve in profondità Maccarone spostato sul fronte sinistro. L'attaccante, accentrandosi, evita Cannavaro e Rinaudo ed insacca con un preciso e forte tiro in diagonale rasoterra. Al 17' azione di Quagliarella che tenta di sfondare sul vertice destro dell'area di rigore. Il suo traversone viene toccato con un braccio da Brandao. Rigore. Il tiro di Hamsik viene deviato da Curci proprio sui piedi dello stesso slovacco che ribatte in rete.
Napoli (3-5-2): De Sanctis; Cannavaro, Aronica (1' st Rinaudo), Contini; Maggio, Gargano, Cigarini (22' st Pazienza), Hamsik, Datolo; Quagliarella, Lavezzi (45' st Hoffer). A disp: Iezzo, Grava, Zuniga, Bogliacino, Denis. All, Donadoni
Siena (4-3-1-2): Curci; Rosi, Terzi, Brandao, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Jajalo (18' st Calaiò); Fini (40' st Paolucci); Ghezzal (30' st Reginaldo), Maccarone. A disp: Pegolo, Rossi, Jarolim, Ekdal
All. Giampaolo
Arbitro: Valeri
Marcatori: 4' st e 19' st rig Hamsik, 11' st Maccarone
 


Parma-Cagliari 0-2
Secondo successo consecutivo in trasferta del Cagliari che, dopo aver vinto a Bari, si è ripetuto sul campo del Parma. Un gol per tempo: nel primo, all'8', Jeda tocca in area per Cossu che restituisce il pallone in area piccola all'attaccante brasiliano che, lasciato solo dalla difesa del Parma, insacca. Nel secondo, al 13', Cossu serve in area Dessena che si libera di Dzemaili, si accentra e di destro mette in rete nell'angolo alla destra di Mirante.
Parma (4-4-2): Mirante; Zenoni, Zaccardo, Paci, Castellini; Galloppa, Mariga, Morrone, Dzemaili (22' st Lanzafame); Biabiany (32' pt Bojnov, 23' st Amoruso), Paloschi. A disp: Pavarini, Dellafiore, Lucarelli, Lunardini. All. Guidolin
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Marzoratti, Canini, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Cossu (39' st Parola); Lazzari (26' st Nenè); Jeda, Matri (17' st Biondini). A disp: Lupatelli, Sivakov, Barone, Larrivey. All. Allegri
Arbitro: Tommasi.
Marcatori: 8' pt Jeda, 13' st Dessena
 


Chievo-Atalanta 1-1
Botta e risposta dei vecchi amici Tiribocchi e Pellissier e Chievo e Atalanta incamerano il secondo pareggio della settimana. Un pari equo, perchè il Chievo ha sicuramente spinto di più e creato più occasioni, ma la rete che ha permesso ai gialloblù di riprendere l'Atalanta è frutto di un clamoroso regalo della difesa atalantina. Insomma, tanto Chievo, davvero poca Atalanta e una cura, quella di Conte, che sembrava non dare effetti.
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Morero, Yepes, Mantovani; Luciano (39' st Ariatti), Iori, Marcolini (21' st Bentivoglio); Pinzi; Pellissier, Granoche (29' st Bogdani). A disp: Squizzi, Mandelli, Sardo, Abbruscato. All: Di Carlo
Atalanta (4-4-2): Consigli; Garics, Bianco, Peluso, Bellini; Madonna (16' st Ceravolo), Padoin, Guarente, Valdes (37' st Prado); Tiribocchi, Doni (30' st Radovanovic). A disp: Coppola, Pellegrino, Madonna, Caserta, Acquafresca. All: Conte
Arbitro: Ciampi
Marcatori: 27' st Tiribocchi, 32' st Pellissier



Milan-Bari posticipo 0-0
 
Bene il Bari che gioca meglio del Milan e fallisce alcune occasioni per passare in vantaggio e lasciare San Siro con una meritata vittoria
 
 
 
 

Classifica dopo la 6^ giornata


Sampdoria 15

Juventus 14

Inter 13

Fiorentina 13

Udinese 11

Genoa 10

Parma 10

Chievo 8

Roma 8

Lazio 8

Milan 8

Cagliari 7

Napoli 7

Bari 7

Palermo 6

Bologna 5

Siena 4

Catania 4

Livorno 2

Atalanta 2