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DOMENICA 11 OTTOBRE 2009

 

 

  

 

 

 

 

 

Prima Pagina

 

 

 

 

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Prima Pagina 11 ottobre 2009 - Corriere della Sera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In Duomo le esequie di Stato delle vittime dell'alluvione. Letto un messaggio di Benedetto XVI
Presenti anche Schifani e Alfano. L'arcivescovo: "Il nostro territorio sfregiato da interessi privati"

 

 

 

 

  


Messina, migliaia ai funerali


All'uscita contestato ed applaudito

 

Berlusconi

 

 

Messina, migliaia ai funerali All'uscita contestato Berlusconi

Le bare nel Duomo di Messina

 

(10 ottobre 2009)

MESSINA - Dolore, commozione, applausi. In una cattedrale di Messina gremita, si sono svolti questa mattina i funerali di Stato delle vittime dell'alluvione, celebrati dall'arcivescovo della città Calogero La Piana. E' stato letto anche un messaggio di Benedetto XVI, che ha espresso la sua "intensa e affettuosa vicinanza" all'"amata Sicilia", e ha invitato a "un comune impegno per superare le difficoltà".


Il premier contestato ed applaudito. All'uscita dalla Cattedrale, Silvio Berlusconi è stato contestato da un centinaio di persone. Lungo il tragitto per raggiungere il corteo di auto è stato apostrofato con parole come "vergogna", "buffone", "sparisci, vai via". Ci sono stati anche fischi. Più avanti però il clima è cambiato e più di una persona lo ha applaudito ed incoraggiato: "Forza Silvio, vai avanti".


La folla.
Ovviamente tutti occupati i 750 posti a sedere del Duomo, in tutto 1.500 le persone all'interno. Nella piazza antistante almeno altre 4 mila persone, secondo le stime delle forze dell'ordine 20 mila secondo molte tv private e testate giornalistiche. C'erano famiglie, scolaresche: tutta la popolazione si è stretta intorno ai morti e ai loro congiunti. C'era pure una delegazione di cittadini dell'Aquila.


La cerimonia. Strazianti le scene dei parenti disperati vicini ai feretri. Il rito funebre, dopo il messaggio del Papa, è proseguito con la lettura di tutti i nomi dei morti (ciascuno seguito da un applauso). Nella sua omelia, l'arcivescovo ha detto che "si è voluto, come avviene sovente in circostanze simili, polemizzare, giudicare e condannare con sufficienza e presunzione. Non riusciamo a tollerare è il reiterato tentativo di strumentalizzare".
 
 
 
Poi però ha aggiunto che "quello messinese è un territorio bello, ma troppo spesso sfregiato, violentato dal peccato dell'uomo, da interessi privati ed egoistici, noncuranza, logiche perverse e speculazioni di ogni ordine e grado". 

 
Le presenze istituzionali. Nel duomo, oltre a Berlusconi, c'era in rappresentanza del capo dello Stato - il numero uno del Senato, Renato Schifani. E c'era il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha negato problemi nella proclamazione del lutto nazionale: "Nessun ritardo, lo abbiamo deciso al primo Consiglio dei ministri utile".
 
 
E sull'alluvione: "Bisogna fare chiarezza su quanto accaduto, ciascuno deve fare la sua parte: governo, magistratura, istituzioni locali".
 


La veglia funebre. Ieri sera sono state portate in cattedrale le 21 bare, tutte avvolte nella bandiera tricolore tranne una, quella di una donna romena, con la bandiera del suo paese. Su ogni feretro cuscini di fiori rossi e le foto delle vittime. Tra le bare anche quella bianca della piccola Ilaria, 5 anni: legato c'è un palloncino bianco con il suo nome. Poco più in là altri due palloncini bianchi simboleggiano gli altri due bambini vittime della tragedia, Lorenzo, di 2 anni, e Francesco, di 6, i cui corpi non sono stati ancora recuperati. I familiari di altre sei vittime hanno preferito esequie in forma privata, mentre deve ancora essere riconosciuto il cadavere di uno dei morti estratti dalla macerie.
 
 

Il bilancio. La conta dei morti è, al momento, ferma a quota 28: l'ultimo ritrovamento tre giorni fa a Giampilieri, i cadaveri di due donne di 82 e 84, anni seppellite sotto le macerie delle loro abitazioni. Ancora sette i dispersi, per cui non c'è più praticamente speranza.
 


Assente Napolitano "Il Giornale" ipotizza che l'assenza del Capo dello Stato - citando "impedimenti" - nasca dalla volontà di non stringere la mano al premier.
 
 
 
N.R. In realtà a prescindere da qualsiasi motivo ed impedimento, e di qualsiasi diatriba personale  l'unica cosa certa è che Napolitano per rispetto dei morti siciliani avrebbe dovuto essere presente perchè non ci sono morti di serie A o di serie B e poco importa se i due si sarebbero stretti la mano o meno hanno altri posti dove confrontare le loro opinioni. 
 


Berlusconi e le grandi opere. Oggi a Messina, il premier ha detto, riferendosi alla cricostruzione: "Faremo tutto in pochissimo tempo. Bisogna fare un censimento per sapere e verificare chi vuole una casa nuova o chi preferisce aspettare la ristrutturazione".
 
 
 
In un'intervista uscita sulla "Gazzetta del Sud", ha anche annunciato di volere andare avanti con la realizzazione del ponte sullo Stretto. E ha aggiunto che nominerà a breve un commissario straordinario per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria.

 

 

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Prima pagina | Palermo la Repubblica.it del 11/10/2009