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PALERMO."THE SUN" VALERI BOJINOV INTERESSA ANCHE AL PALERMO
 

http://www.ilcalciomercato.it/index.php?sez=articolo&id=30675http://www.valeri-bojinov.com/http://www.manchestereveningnews.co.uk/sport/football/manchester_city/s/1015843_bojinovs_big_step_backhttp://news.dipag.com/photo-Juventus-Valeri-Bojinov-looks-on-0000009097.html Valeri Bojinov                      

Secondo il quotidiano inglese The Sun,  ci sarebbe anche il Palermo in corsa con altri tre club italiani per acquistare l´attaccante del Manchester City, Valeri Bojinov ex Lecce.

La punta bulgara viene da anni travagliati a causa degli infortuni  patiti durante la sua permanenza in Inghilterra cominciata nel 2007 ed ha voglia di rimettersi in mostra, magari in quella Italia che conosce bene.

Valeri Bojinov sarebbe ormai in esubero nella rosa dei Citizens dopo gli acquisti di Adebayor, Santa Cruz e Tevez.Ma il Palermo non sarebbe, secondo il tabloid inglese, l'unica squadra italiana interessata all'attaccante bulgaro ex Lecce, Fiorentina e Juventus. Le altre squadre interessate sarebbero Lazio, Genoa e Livorno

Valeri Bojinov, attaccante del Manchester City recentemente tornato al gol, non nasconde la propria volontà di tornare nel campionato italiano, dopo le esperienze a Lecce, Fiorentina e Juventus. L’attaccante bulgaro lascia poi spazio ad indiscrezioni parlando di qualcuno che gli è stato particolarmente vicino durante il lungo infortunio. Queste le parole di Bojinov rilasciate a Skysport: “Sono ancora giovane, non nascondo che vorrei tornare in Italia. Dove non lo so precisamente, l’importante è che sto bene. Non nascondo che c’è un direttore sportivo che mi è sempre stato vicino, non dico il nome però lui lo sa. Ha sempre creduto in me, è venuto a trovarmi, non posso dire il nome. Se ci sarà qualcosa lo saprete e lo vedrete”.

 Cambiare aria non vuol dire esattamente rinascere, non sempre un mutamento (per quanto importante esso sia) prelude ad una nuova vita. Certo è che forse Valeri Bojinov ha una storia con pochi pari, un percorso esaltante ma con mille buche disseminate qua e là, fossi in cui il bulgaro è incappato più volte e spesso suo malgrado. Nato a Gorna Oryahovitsa, in Bulgaria, a 12 anni si trasferì a Malta col padre Pepa, quindi due anni più tardi Corvino lo portò a Lecce, per farlo studiare e giocare a pallone. In Salento maturò in fretta, bruciò le tappe e neanche 16enne divenne il più giovane giocatore della storia ad esordire in Serie A, roba di non poco conto. Quindi la Fiorentina e un esordio amaro coi colori viola: contro la Samp, a Marassi, espulso dopo pochi minuti. Ma seppe poi farsi perdonare.

Come un canguro che fa grandi salti, ecco la Juventus nell’affare che portò Mutu in Toscana: va bene, è Serie B, ma il ragazzo a 20 anni sembra già una star del calcio, almeno in Italia. La squadra bianconera torna in A, ma non lo riscatta, così Eriksson chiede di lui e se lo porta al Manchester City, dove l’attaccante inizia subito alla grande, guadagnandosi fiducia e una maglia da titolare. In parallelo, la nazionale del suo paese se lo coccola, lui è un titolare di Penev e la mette dentro per 5 volte. Ma contro il Manchester United, nientepopodimenoche nel sentito derby mancuniano, a Bojinov succede l’imponderabile: il ginocchio fa crack, la stagione è a rischio.

Lui non demorde, diventa papà, a fine gennaio già si allena; ma Eriksson non vuole forzare i tempi, Bojinov si accontenta della squadra riserve, fa gol e a fine anno e ancora là, ai Citizens con cui vola anche in Asia per un tour estivo. Ricomincia la stagione, cambia l’allenatore, Mark Hughes non ci mette molto ad apprezzare il suo centravanti che nel pre-campionato ritorna a sfoderare prestazioni super: gol contro lo Stockport Couty e, più importante, rete della vittoria (favolosa) contro il Milan, sempre in amichevole. Così il 7 agosto guadagna una maglia da titolare nella prima partita di Premier contro l’Aston Villa, a Birmingham: nel riscaldamento sul prato del Villa Park sente un forte dolore dietro al piede, questa volta a fare crack è il tendine d’Achille.

In Inghilterra lo chiamano “il campione sfortunato“, lui si morde le labbra e si rimbocca le maniche; intervento chirurgico, fisioterapia, piccoli passi agognando il ritorno. Nel City ecco gli arabi, Robinho e Bellamy, ma lui non dispera e ora, finalmente, la luce dopo tanto buio. A febbraio la prima partitella in allenamento, il 17 dello stesso mese prima partita con le riserve, addirittura un gol contro lo United sempre con la seconda squadra qualche giorno dopo. E il primo marzo il ritorno ufficiale: Upton Park, il Manchester City va a far visita al West Ham, all’89° Valeri sostituisce de Jong per tentare di rimontare lo 0-1 di Collison. Alla fine gli ospiti perderanno proprio 1-0, ma Bojinov è felice, e tutti lo sono per lui.

Sono felice. Ho la grande opportunità di giocare nella Premier League ed il Manchester City è un club prestigioso” dichiarò ai microfoni dei giornalisti inglesi. Così l'allenatore Hughes sul suo giocatore: “Tecnicamente Valeri ha qualità che nessuno ha in questa squadra. Forse è troppo presto farlo giocare ma visti gli infortuni diventa un’opzione. Non so quanto potrà reggere, ma per quanto visto negli allenamenti, è un giocatore importante per noi“.

Adesso per lui la necessità di lasciare l'Inghilterra che non gli ha portato fortuna ma che per lui è stata proprio una esperienza maledetta. E adesso i Citizens, copertissimi in avanti, vorrebbero cederlo per 4,5 milioni di sterline, circa 6.5 milioni di euro. Per Bojinov, ex di Lecce, Fiorentina e Juve, il ritorno in Italia sarebbe imminente con la Lazio che sembra in pool position liberando Pandev . E se fosse proprio Pandev a venire a Palermo visto che il giocatore ha il gradimento del Presidente del Palermo?  
Sul bulgaro una domanda ,comunque sorge spontanea. Ma Bojinov è ancora un giocatore forte che può fare la differenza in campo per la propria squadra od un giocatore a rischio perenne e praticamente, scusatemi la schiettezza che alberga sempre dentro di me un rinforzo mancato ? Ce ne sono stati e ce ne sono altri al Palermo che hanno lasciato e lasciano dentro di noi ed i tifosi il rimpianto di quello che avrebbero potuto essere o quello che potrebbero essere ma non sono stati o saranno mai.