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UNA INTERCETTAZIONE INGUAIEREBBE L'INTER
 

 

 

 

 

 

Ora l'Inter è davvero nei GUAI! Ecco l'intercettazione SHOCK

con Facchetti nello spogliatoio di Bertini!

  

 

 

L'arbitro racconta a Bergamo delle pressioni

del dirigente nerazzurro prima di un match a

Cagliari.

 

 

 

25 maggio 2010 ore 10.37.00

 

 

 

Giacinto Facchetti

 

 

 

Spunta un'intercettazione davvero scottante sulle pagine di 'Tuttosport' che rischia di inguaiare l'Inter. 

I fatti risalgono al 12 maggio 2005, al termine della partita Cagliari-Inter (valida come semifinale d'andata della Coppa Italia e conclusasi 1-1), con l'arbitro della gara Paolo Bertini che chiama il designatore Paolo Bergamo per lamentarsi delle pressioni di Giacinto Facchetti prima dell'inizio dell'incontro.

Parole gravi e pesanti, che non si spiega come siano sfuggite alla magistratura e alla giustizia sportiva.

 

 
BERGAMO: Pronto?
BERTINI: Sei a letto, Paolo eh?
BERGAMO: No, se. Allora?
BERTINI: Com’è andata, che mi dici?
BERGAMO: Mah, ho visto l’ultima mezz’ora perché m’avevano avvertito di questo fallo di mano che. No, non è mica espulsione comunque.
BERTINI: Quella non è espulsione.
BERGAMO: No, non è mica una chiara occasione da rete.
BERTINI: Ma poi si può fare una dispo­sizione di carattere tecnico su tutto ma non c’ha? Forse la mancata percezione di do­ve fosse come posizione ma non può essere ritenuta una occasione di?
BERGAMO: No, assolutamente.
BERTINI: È stato quello l’unica cosa.
BERGAMO: Protestavano un po’ quelli dell’Inter, so’ un po’ insofferenti, quando?
BERTINI: Eh, me ne so’ accorto. È sta­ta una remata dal primo minuto, poi, eh? Non capisco, non capisco perché. Tra l’al­tro c’è stato Facchetti a inizio partita, è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare di sempre. “Ah, sa questa è la tre­dicesima partita, eh? Per ora siamo in per­fetta parità: quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate. Eh, sa, per l’Inter non è che sia un grande score”, ha detto. Quin­di l’abbiamo preparata in questo modo la partita.
BERGAMO: Mh, mh.
BERTINI: Eh, non è stato piacevole, non è stato piacevole.
BERGAMO: E bisogna che ci parli, sì... più tranquillo in campo. C’avevo già parlato, gliel’avevo già detto, ma questo non capisce un cazzo.
BERTINI: No, ma ho l’impressione. non so nemmeno l’interlocuzione più giusta quale possa essere perché questa vera­mente.. A volte è imbarazzante. Una premessa del genere. Ci siamo guardati tutti, ci siamo guardati tutti prima della partita.
BERGAMO: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, dopo chiama Gigi (probabilmente Pairetto, ndr) che si è accorto che m’hai chiamato.
BERTINI: Dici? Sì, sì certo.
BERGAMO: Capiscimi.
BERTINI: E quindi, niente, insomma, questa situazione te l’ho detta appunto.
BERGAMO: Grazie, comunque la par­tita, a parte il clima.
BERTINI: Al di là di questo, insomma la partita è poi andata bene.
BERGAMO: Per quella parte lì che ti di­ceva, ti ci penso io, dai...
BERTINI: Sì, perché tra l’altro non ha neanche senso. Non mi sembra di avere fatto. Anzi, anzi. Vabbuò.
BERGAMO: Buonanotte, ci sentiamo.
BERTINI: Ci sentiamo domani, va.
BERGAMO: Vabbè grazie, ciao.
BERTINI: Ciao.

A fine gara il presidente Cellino dirà: "Si vede che devono far vincere qualcosa all’Inter. A questo punto non so se serva anda­re a San Siro la prossima settimana".